Bilancio UE, Ministro Foti: "Difendere agricoltura, imprese e territori per il futuro dell'Europa"
18 luglio 2025
"Difendere agricoltura, imprese e territori significa difendere il futuro dell'Europa. Non possiamo permetterci di sbagliare direzione", è il messaggio che Tommaso Foti, Ministro per gli Affari Europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, ha portato al Consiglio Affari Generali a Bruxelles, durante la discussione sul nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034.
"Quello che è stato presentato - ha spiegato il Ministro Foti - è un quadro che ci convince solo molto parzialmente, anche perché avevamo auspicato una semplificazione che non vediamo e soprattutto perché questa idea dei piani paese e del piano di partenariato nazionale regionale ci vede molto, ma molto dubbiosi per non dire contrari".
"Ho ribadito con chiarezza due priorità fondamentali - chiarisce il Ministro - La Politica Agricola Comune non è solo una questione di risorse, ma di scelte politiche: deve restare un pilastro dell'Unione Europea. Se è così, dobbiamo necessariamente fare una riflessione sulla proposta che c'è stata avanzata che riteniamo del tutto insufficiente. Soprattutto errata come messaggio, perché nel momento in cui abbiamo già gli agricoltori che stanno contestando fortemente questa impostazione iniziale, noi rischiamo di andare in direzione opposta a quella che il settore ci chiede".

"La politica di coesione - continua il Ministro Foti - non può essere soffocata da condizionalità generiche, serve una strategia su misura per i territori, con un vero protagonismo delle Regioni e delle città. Bene il fondo della competitività ma va declinato, perché sono perfettamente d'accordo sul fatto che abbiamo delle imprese che hanno una sfida di fronte che è quella di superare oneri burocratici e tassazioni inutili. La tassazione per le imprese francamente mi pare un fuor d'opera perché è esattamente un messaggio antitetico a quello che si vuole dare, andiamo nel senso opposto a quelle che sono le aspettative ma anche a quelle che sono le nostre volontà".
"Anche il Global Europe - conclude Foti - ci lascia abbastanza perplessi per come viene presentato. In questa proposta preferivamo avere un quadro più chiaro e soprattutto che evitasse di diluire le priorità così come invece si profila".